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Cesare Maldini

I campioni

Cesare Maldini è nato a Trieste il 5 febbraio 1932. Cresciuto nella squadra della sua città con cui debuttò in serie A il 24 maggio 1953 (Triestina - Palermo 0-0).
Nella stagione 1954-55 passò al Milan. con la maglia rossonera giocò la sua prima partita il 19 settembre 1954 proprio contro la sua Triestina sconfitta a San Siro per 4-0.
Il suo destino si tinse di rossonero il 21 febbraio 1954, quando il Milan andò a vincere a Trieste per 6-0, sconfitta che costò a Rocco (allora allenatore della Triestina) l'esonero ma che fece notare il talento dell'allora giocatore ventiduenne, fra i pochi quel giorno a salvarsi dal disastro .
Maldini al suo primo campionato in rossonero vinse subito lo scudetto (1954-55) cui ne seguirono altri tre (1956-57, 1958-59 e 1961-62)
Il grande difensore triestino fu anche tra i protagonisti del successo in Coppa dei Campioni del 1963 (Wembley, 22 maggio, Milan-Benfica 2-1).
Con la maglia rossonera Maldini ha giocato la bellezza di 347 partite (segnando anche 3 gol) che lo pongono al terzo posto assoluto nella graduatoria dei milanisti di tutti i tempi dietro a Rivera (501) e Liedholm (359).
Del Milan Cesare Maldini divenne uno dei mitici capitani succedendo nel 1961 a Liedholm. Risale a quei tempi anche l'intesa con Nereo Rocco, che era stato suo allenatore a Trieste. Fu proprio Maldini a trattenere il "paron" che avrebbe voluto lasciare dopo avere perduto le prime due partite della sua gestione. "Signor Rocco, lei è nuovo dell'ambiente. Dia retta a me, il Milan due partite consecutive può anche perderle ma la terza no".


Celebre per avere dato un'impostazione classica e mai rigidamente distruttiva al ruolo di difensore (fu terzino, stopper e poi libero), Maldini giocò nel Milan per 12 stagioni, fino al 1965-66. Nel campionato 1966-67 seguì Rocco al Torino disputando con i granata 33 incontri.
In Nazionale Cesare Maldini collezionò 14 presenze totalizzando ben 12 successi, un pareggio e una sconfitta (proprio in coincidenza del suo ultimo incontro). Il suo debutto in azzurro avvenne in occasione dell'inaugurazione del "San Paolo" di Napoli, il 6 gennaio 1960, a quasi 28 anni (Italia- Svizzera 3-0).
L'addio alla maglia della Nazionale porta invece la data del 13 ottobre 1963, quando a Mosca l'URSS sconfisse l'Italia per 2-0 nel famoso incontro caratterizzato dall'espulsione di Pascutti.
A proposito di espulsioni, Maldini, giocatore correttissimo, fu cacciato dal campo solo due volte nel corso della sua carriera: una per un fallo di reazione nei confronti dell'attaccante romanista Carletto Galli e un'altra nella scandalosa finale della Coppa Intercontinentale del 1963 quando l'arbitro argentino Brozzi (poi radiato) regalò la vittoria ai brasiliani del Santos.
Ritiratosi dal calcio giocato, Maldini seguì il suo maestro Rocco tornando al Milan come allenatore delle giovanili, lavorando come vice per il "paron" dal 1971 al 1973 e, per un certo periodo, assumendo la responsabilità della prima squadra durante la travagliata gestione di Buticchi. Successivamente ha allenato a Foggia, a Terni e a Parma (dove ha scoperto Ancelotti) centrando, nel campionato 1978-79, la promozione in serie B.
Il 24 settembre 1980 è entrato a far parte dello staff tecnico azzurro come vice di Bearzot con il quale ha vissuto la splendida avventura del Mundial spagnolo del1982. Passò quindi ad essere prima il responsabile della rappresentativa Under 21 e poi della Nazionale maggiore.





FONTE
"LA STORIA DEL MILAN"
FORTE EDITORE



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